28.2.09

Scala/ Ballerini precari non rinnovati, pronti a bloccare recite

Scala/ Ballerini precari non rinnovati, pronti a bloccare recite

Dieci i contratti in scadenza: spettacolo oggi slitta di mezz'ora

Milano, 28 feb. (Apcom) - Ballerini in stato di agitazione, pronti a bloccare le recite alla Scala: la protesta nasce dalla decisione del Teatro di non rinnovare dieci contratti a termine in scadenza a luglio, che venivano rinnovati da anni. La trattativa tra il direttore, il sovrintendente e i sindacati per il rinnovo si è conclusa ieri sera alle 11 senza risultati: il corpo di ballo ha quindi convocato per oggi un'assemblea alle 14,30, facendo slittare di mezz'ora, cioè alle 15, l'inizio dello spettacolo "Coppelia" di oggi. Ma, dicono, è solo l'inizio delle mobilitazioni.

5.2.09

Reddito minimo garantito: inizia una nuova stagione

05/02/2009 - Lazio - Maggiori tutele per precari e disoccupati
La legge che abbiamo ieri portato in aula, – dichiara Peppe Mariani, Presidente della Commissione Lavoro e Politiche Sociali della Regione Lazio – costituisce un passaggio importante nella direzione di una nuova idea per le tutele e le garanzie sociali. Ma soprattutto segna un punto di svolta per il governo regionale e per questa maggioranza nelle politiche del Welfare. Di fronte ad uno scenario di grande preoccupazione e insicurezza, sotto la scure della crisi economica e dei licenziamenti di massa, questa legge può rappresentare in prospettiva una risposta a quelle richieste di tutela a cui i tradizionali ed oramai inefficaci ammortizzatori sociali non riescono più a far fronte nel nostro paese. Su questo le risposte del Governo nazionale sono state a dir poco insufficienti. La "social card" infatti, rappresenta più una trovata pubblicitaria che quell'intervento strutturale di riforma degli ammortizzatori sociali che avrebbe dovuto provare a metterli, per una volta, al passo con gli standard dei moderni paesi europei.
È quindi molto importante – prosegue Mariani – che sia la Regione Lazio ad intervenire in modo coraggioso in questo conteso. E lo fa con una legge frutto di un lunghissimo percorso di partecipazione con le parti sociali e politiche. L'istituzione nella nostra Regione del Reddito minimo garantito introduce infatti uno strumento in grado di sostenere i redditi di disoccupati e precari. A questi viene corrisposto un sussidio di 5400 euro annui (in forma piena per disoccupati e inoccupati e in misura ridotta per i precari) che abbiano percepito nell'anno precedente alla richiesta del sussidio non più di 7500 euro. L'intervento si compone poi di una serie servizi e di agevolazioni (sull'affitto, sui trasporti, sulle utenze) che i Comuni potranno erogare in relazione alle disponibilità finanziarie, cui contribuirà un apposito fondo regionale, e alle necessità del territorio e della popolazione. Purtroppo il finanziamento della legge, 30 milioni di euro distribuiti in tre anni, è ancora troppo esiguo: è quindi fondamentale che ci sia un impegno da parte della Giunta e della maggioranza affinché nel prossimo assestamento di bilancio venga rifinanziato in modo consistente per consentire al maggior numero possibile di persone di poter usufruire di questo provvedimento.
Il rischio di esclusione sociale nel nostro territorio è oggi più che mai alto, – conclude Mariani – il vertiginoso aumento del costo della vita unito a alla contrazione dei salari rischia di impoverire fasce sempre più ampie di popolazione, chi oggi perde lavoro o chi è occupato in modo precario non ha strumenti per poter, da solo, fronteggiare il carovita. In questo contesto vanno ripensati radicalmente gli strumenti di sostegno ai redditi così come in generale vanno rafforzate le politiche sociali e terminato il processo di stabilizzazione dei precari regionali. È solo a partire da una risposta seria e tempestiva a questi problemi che le istituzione potranno riconquistare la fiducia dei cittadini.
La politica deve saper “volare alto” e superare l’emergenze con misure di sistema. Il reddito minimo rappresenta proprio questo.

3.2.09

Onda su onda, il ponte dei precari

Il traghetto di collegamento tra Messina e Villa San Giovanni è stato teatro, sabato scorso, della protesta dei ricercatori «invisibili» di Sicilia e Calabria. Un modo creativo per dire che il governo sta buttando a mare la ricerca e per lanciare un S.O.S.
- Oh capitan, precari in mezzo al mare...
Da molti anni si parla del ponte sullo Stretto per unire la Sicilia al resto dell'Italia. Ieri i precari siciliani e calabresi hanno simbolicamente utilizzato proprio il tratto di mare che divide le due regioni per trovare un punto d'unione nella comune protesta contro il ministro Gelmini. Dapprima un corteo, non molto nutrito ma che certo non è passato inosservato – molti manifestanti avevano al collo una ciambella salvagente – ha attraversato le strade di Messina vicine all’imbarco dei traghetti.


«L’Università sta per affondare, S.O.S. ricerca in mare» è stato lo slogan scandito dai manifestanti al momento di imbarcarsi. E così l'iniziativa, partorita dal Coordinamento Precari della Sicilia di Catania e dai Precari Invisibili della Ricerca dell'Università calabrese poco prima di Natale, ha riunito sul ponte del traghetto delle Ferrovie dello Stato circa settanta persone, provenienti dai tre atenei siciliani di Catania, Palermo e Messina e da quelli calabresi di Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza. Per questi ultimi il viaggio è stata una vera odissea, data l'impraticabilità della Salerno-Reggio Calabria. Lasciato il pullman a Rosarno, infatti, hanno dovuto raggiungere Messina direttamente in treno.
Come sottolinea però Enrico Natalizi, membro dei Precari Invisibili, la questione è troppo importante per non mobilitare perfino un movimento da sempre poco impegnato come quello calabrese: «Questa iniziativa è una cosa positiva anche perché, per la Calabria, significa svegliarsi da un torpore che risale a centinaia di anni. Cominciare a manifestare la nostra capacità di contestazione, quando è necessario, e di proposta quando è opportuno, è una cosa che ci riempie di gioia. Abbiamo voglia di inventare qualcosa di nuovo, con la nostra creatività e originalità da calabresi e da siciliani».

Provincia, mensile a cento precari

Provincia, mensile a cento precari
03 febbraio 2009


Pacchetto dell’ente locale a sostegno di precari e fasce disagiate: il provvedimento durerà per sei mesi. Incentivi anche per tirocinii formativi. Presentato il bilancio degli interventi della Provincia

Un sostegno mensile per un semestre per 100 precari privi di qualsiasi indennità, lavoratori in mobilità non assistita, persone non occupate; l'assunzione di licenziati a compensare il 50 per cento di chi andrà in pensione. Sono i nuovi interventi illustrati ieri dall'assessore Domenico Priora, nel consiglio provinciale dedicato al lavoro e all'occupazione.

Un tema di grande attualità, alla luce della crisi internazionale e italiana, che sta producendo effetti anche sul territorio alessandrino. I progetti di palazzo Ghilini per quest'anno sono diversificati. 'Il lavoro per vincere lo svantaggio sociale', destinato a 100 soggetti individuati tra persone con tipologia quali devianza giovanile, disabilità, ex detenuti. Per neo laureati e diplomati, viene riproposto 'Uscire dal guscio': tirocini formativi di tre mesi con borsa lavoro per i giovani e incentivi per le aziende che poi li assumono (sino a 6.300 euro per il contratto a tempo indeterminato, 2 mila per durata non inferiore a un anno).

La precedente fase ha registrato 256 tirocini, di cui 123 diventati rapporto di lavoro di almeno 12 mesi o apprendistato, 38 assunzioni a tempo indeterminato. Altri fondi sono destinati alla stabilizzazione di 100 precari e alla ricollocazione di altrettanti lavoratori in cassa integrazione. In una situazione di crisi che mette a rischio in primis i 17 mila precari, la Provincia interviene per estendere gli ammortizzatori sociali a 100 lavoratori con reddito Isee delle rete delle mense, delle scuole materne e dei nidi. Riceveranno un massimo di 500 euro al mese per sei mesi, un sostegno per consentire di affrontare le spese più immediate. «L'ondata di licenziamenti che Confindustria ha stimato per il 2009 in almeno 1.500 unità -– ha aggiunto Priora - potrebbe essere gestita attraverso un patto tra imprenditori, sindacati ed enti pubblici in cui, a fronte del turn-over dei lavoratori che saranno avviati alla pensione nel corso di quest'anno, le imprese si impegnano a riservare una percentuale attorno alla metà delle sostituzioni, e quindi di nuove assunzioni, alle persone che saranno licenziate. La Provincia garantisce la formazione e il progetto di ricollocamento degli espulsi dal processo produttivo».

Secondo i dati Inps la cassa integrazione ordinaria da gennaio a settembre 2008 è cresciuta del 102,1 per cento con le punte più alte nel tessile, nell'abbigliamento e nella metallurgia, seguiti dal chimico e, più distanziata, dall'edilizia. Per la cassa "straordinaria", crescita del 9 per cento in base ai dati Inps aggiornati a giugno; fonti sindacali indicano la richiesta di 18 aziende e, in deroga, di 10 (4 metalmeccaniche e 6 orafe). Dal 2005 la Provincia anticipa la Cigs, l'importo sinora erogato è stato di 3,227 milioni per 1.080 lavoratori. Quasi uguale la cifra impegnata per la stabilizzazione di 653 precari.

Sanita': Pescara, presidio precari Asl davanti ospedale

ANSA.it - Abruzzo - Sanita': Pescara, presidio precari Asl davanti ospedale:

2009-02-03 13:41
Sanita': Pescara, presidio precari Asl davanti ospedale
Proseguira' ad oltranza fino al 13 febbraio
(ANSA) - PESCARA, 3 FEB - I precari della Asl di Pescara hanno organizzato un presidio davanti all'ingresso dell'ospedale civile. Chiedono la stabilizzazione ed una maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Il presidio, iniziato ieri, proseguira' ad oltranza tutti i giorni, mattina e pomeriggio, sino al prossimo 13 febbraio, quando ci sara' un incontro con il Presidente della Regione, Gianni Chiodi.