30.11.07

Caccia al precario... peggiore

Caccia al precario... peggiore

La notizia è riportata dal Corriere della Sera: in Spagna hanno indetto un concorso per eleggere il peggior... ops, il miglio precario.

Vincerà il precario che guadagna meno, ha il contratto più breve e alle peggiori condizioni.
Ovviamente, trattandosi di precari, non si vince nulla (o quasi): una copia dello Statuto dei lavoratori, un’immagine di San Precario “patrono della temporaneità e martire della fine del mese”, e un pacco di libri del valore di 60 euro.

E noi italiani siamo da meno? Vogliamo raccontare la realtà lavorativa di chi deve barcamenarsi con la provvisorietà di un lavoro precario?
Chi vuole raccontare la sua esperienza (attuale o passata) da precario può scrivere un commento qui sotto, o mandare una e-mail (dalMondo.info @ gmail.com).

Tanto, partecipare non costa nulla, e non si vince nulla (però possiamo fare una bella fotografia del lavoro precario in Italia!)

26.11.07

Le Giornate Militari secondo i Precari Esistenziali

E' stata una sei giorni di dibattiti, proiezioni, conferenze, ma anche sei giorni in cui la polizia, secondo il Coordinamento, ha usato metodi di forza nei confronti degli oppositori che, nel contesto delle Giornate dell'esercito, dimostrano quanto l'uso della violenza sia la logica della nostra società.


LUGANO - Oggi il Comitato Precari Esistenziali (CPE) ha indetto una conferenza stampa per presentare un bilancio delle Giornate dell'Esercito che hanno avuto come gran finale la parata di mezzi e uomini delle forze armate svizzere.

A raccontarci come è andata è il portavoce del Comitato che parla di una sei giorni antimilitarista in cui sono molte le persone, anche non legate strettamente ai circoli antagonisti, che hanno partecipato alle serate dibattito organizzate al Centro Sociale Autogestito "Il Molino". Ma non solo. Proiezioni, conferenze, riflessioni sulle conseguenze che inevitabilmente portano ogni conflitto, hanno trovato spazio in una Lugano che osservava il via vai di mezzi militari e di uomini in divisa. I dispositivi di controllo della polizia comunque hanno preso di mira venerdì sera dei conferenzieri intervenuti al "Molino" per parlare della situazione delle basi militari in Italia: "La polizia ha fermato e perquisito per più di un'ora i conferenzieri con pretesti molto discutibili: dapprima hanno accampato la scusa di avere dato un passaggio a uno spacciatore del Luganese, poi hanno addirittura detto che, essendo italiani, per loro le Giornate dell'Esercito erano proibite".

Ma che cosa è il CPE? Il Cpe è il coordinamento in cui affluiscono tutta una serie di associazione e collettivi che vanno dai partiti politici (come per esempio il Partito Comunista o i Giovani dell'MPS) alle associazioni anarchiche e terzomondiste come per esempio il Circolo Vanza e il Movimento dei Senza Voce.

Ai dibattiti il Coordinamento è anche sceso per le piazze e per le strade. Ed è in queste occasioni che la loro presenza ha destato a volte alcuni episodi di intolleranza: "Sabato davanti all'entrata del padiglione Conza una fotografa francese che stava lavorando per un reportage riguardante i Clown Army è stata ferita da una ginocchiata di un militare". Il clown army, sostenitori goliardici dell'antiguerra, volevano entrare sulla passarella durante la sfilata di moda che si è tenuta al padiglione Conza sabato mattina.

A questo episodio si aggiungono i fatti accaduti ieri in cui poliziotti hanno usato le maniere forti per disperdere una manifestazione sarcastica dei Clown Army. Non è piaciuto sia il tentativo di disturbo alla parata, sia "l'inchino all'incontrario" al quale i poliziotti hanno risposto con la violenza.
"E' vero - ammette il portavoce del CPE - l'azione di disturbo è stata sarcastica, ma è stata svolta all'insegna della pace". I militari si sono calati i pantaloni mostrando il proprio posteriore - continua il portavoce - un atto ironico, non c'era nulla di male e di violento".

Quel tipo di saluto ha scatenato la reazione della polizia che ha caricato i manifestanti. Secondo il portavoce del CPE la carica della polizia è stata sproporzionata, anche perché non vi è stato nessun preavviso: "La polizia è uscita dalle file all'improvviso caricando violentemente i clown e altre persone. Nessuno si aspettava una reazione di queste dimensioni. Un cameraman ha perfino riportato una frattura al braccio. altre persone sono state coinvolte e una decina di persone sono rimaste ferite".

p.d'a.

6.11.07

7/11: conferenza stampa sullo sciopero generale

COMUNICATO STAMPA

CONFERENZA STAMPA


SCIOPERO GENERALE DEL SINDACALISMO DI BASE



Roma, mercoledì 7 novembre, ore 11.30

Sala della Provincia

Piazza Giuseppe Gioacchino Belli n. 11





Le organizzazioni sindacali di base - CUB Confederazione Unitaria di Base, Confederazione Cobas e SdL Intercategoriale - insieme ai movimenti sociali che hanno promosso la generalizzazione dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato per il 9 novembre prossimo, indicono una conferenza stampa per illustrare le ragioni dell’imminente mobilitazione.



Intervengono:

Pierpaolo Leonardi – CUB

Piero Bernocchi – Conf. COBAS

Fabrizio Tomaselli – SdL

Esponenti di Acrobax, Action e Global Project



Roma, 5 novembre 2007

Prima bamboccioni, ora persino "illegali"

COMUNICATO STAMPA

PRIMA BAMBOCCIONI, ORA PERSINO “ILLEGALI”:

I PRECARI PUBBLICI RISPONDERANNO CON LO SCIOPERO AGLI ATTACCHI

CONTRO LA STABILIZZAZIONE


“Prima fannulloni, poi bamboccioni, ora persino “illegali”: non sono accettabili le dichiarazioni di Nicola Rossi, apparse oggi sul Corriere della sera, in cui la stabilizzazione dei precari viene configurata come un licenziamento dello stato di diritto”, dichiara Carmela Bovino delle RdB-CUB.



“Senza dati alla mano e con il classico metodo di chi vuole creare le lotte tra poveri che lascino in pace i potenti, Rossi fa finta di non sapere che i precari nelle pubbliche amministrazioni sono lavoratori sfruttati e ricattati. Si nasconde volutamente - prosegue Bovino - che i contratti di tipo flessibile sono stati usati in questi anni per coprire forti carenze di organico, nascondere nei bilanci pubblici sotto la voce “servizi” quello che di fatto è una “spesa del personale”, ed avere a disposizione lavoratori qualificati e sempre disponibili per il continuo ricatto del mancato rinnovo dei contratti”.



“Inoltre un precario che ha un contratto fintamente interinale o parasubordinato per conto di un’Amministrazione Pubblica in Italia non può giustizia proprio in virtù di una legge dello Stato (il D.lgs n. 165/01, Art. 36, Comma 2), che fa salve le Pubbliche Amministrazioni dal dover convertire a tempo indeterminato i contratti precari stipulati in violazione delle norme”, precisa ancora Bonvino. “Infine moltissimi lavoratori precari sono stati avviati nelle pubbliche amministrazioni secondo procedure concorsuali, ed il ricorso alle agenzie interinali è stato consentito proprio dalle leggi Treu e 30, che le RdB-CUB non hanno mai accettato, e che invece Rossi difende a spada tratta”.



“La risposta più adeguata a chi è contro la stabilizzazione verrà il 9 novembre dalle piazze di tutta Italia, quando in occasione dello sciopero generale, proclamato dal sindacalismo di base, i precari della Pubblica Amministrazione affermeranno con forza che uno Stato può dirsi veramente “di diritto” se garantisce il diritto al lavoro ed il diritto al reddito per chi un lavoro non ce l’ha”, conclude l’esponente RdB-CUB.



Roma, 5 novembre 2007

4 Novembre. Iniziate presso la sede Ikea Anagnina le riprese del Film documentario

"La Scommessa dei Bamboccioni: esci di casa se ci riesci":
spronati dalle dichiarazioni del ministro Padoa Schioppa alcuni bamboccioni si sono messi insieme per andare via di casa.

Una produzione Vida Loca.

La prima scommessa non ha avuto successo.
Ma i bamboccioni non si sono certo afflitti e non si fermeranno finchè non riusciranno ad andare via di casa Le proveranno tutte.
Partecipa alla sfida o seguila sul sito.
Intanto per far sentire la loro voce parteciperanno allo sciopero generalizzato del 9 Novembre. Appuntamento dunque venerdi 9 Novembre alle ore 10 alla facoltà di lettere di Roma Tre.
Se Roma è precaria...vivi la Vida Loca!
www.romaprecaria.org
FOTO

San Precario partecipa allo sciopero generalizzato del 9 novembre.

Chiama a raccolta i devoti (laici), insieme al sindacalismo di base, per ribadire ancora una volta la necessità di superare la condizione di precarietà, forma generalizzata del lavoro contemporaneo. Lo sciopero del 9 novembre non sarà uno sciopero "normale" ma piuttosto manifestazione concreta e immaginifica di un nuovo modo di comunicare e creare conflitto.

Un nuovo modo di comunicare perché durante la giornata del 9 si materializzerà e verrà diffuso gratuitamente il n. 4 di City of Gods, la "free, free press dei precari e delle precarie", giornale sofisticato e popolare a un tempo, in cui i precari e le precarie prendono parola per affermare che:

· l'accordo del 23 luglio è l'ennesimo pacco: a parole parla di welfare, ma di fatto concede sconti sullo straordinario, favorisce la contrattazione integrativa a scapito di quella collettiva, fa finta di occuparsi di pensionati e disoccupati, ma nulla dice di coloro che, pur lavorando, hanno reddito intermittente e non riescono ad arrivare a fine mese;

· la vera sicurezza è quella sociale. Le politiche sicuritarie sono la versione moderna della disciplina del lavoro e della vita, oggi tese a colpire un gruppo di migranti, ma domani (e già oggi) finalizzate a creare repressione preventiva per tutti noi;

· è necessaria una nuova politica di welfare. La sicurezza si ottiene garantendo continuità di reddito, salari decenti, rispetto dell'eco-sistema e libero accesso ai beni comuni, dalla casa, alla formazione, alla mobilità, al credito, alla conoscenza.

Lo diciamo chiaramente. Il Santo è nervoso, soprattutto se viene evocato a sproposito da questo governo. "Prodi chiede aiuto a San Precario" scrive l'Espresso del 1 Novembre. "Non deliriamo con certe richieste, Romano Prodi", risponde il Santo, "io non ti riconosco. In ogni caso, d'un colpo hai deluso ogni speranza". Un grido d'indignazione che si trasforma in un'imprecazione.

Il sinistro centro sinistra non si spacci per amico nostro. La parola dei precari si esprime in piena autonomia di azione e comunic/azione, verso lo sciopero generalizzato del 9novembre 007

City of Gods, SanPrecario sono l'Intelligenza dei precari/e

www.sanprecario.info

www.intelligence.precaria.org

www.city.precaria.org

www.chainworkers.org

4.11.07

Vita precaria? Casa garantita!

VITA PRECARIA? CASA GARANTITA!

Questa mattina più di cinquanta precari, giovani, famiglie e migranti, organizzate nel Blocco Precario Metropolitano, hanno liberato una palazzina ristrutturata e abbandonata da più di un anno nel quartiere di Vigne Nuove, nella periferia nord est di Roma. Un'azione di riappropriazione di reddito in una zona della città che vede l'invasione di cemento del Piano di recupero urbano, 650 mila metri cubi di edilizia privata e commerciale. Di case popolari, invece, neanche l'ombra.


Centri commerciali, abitazioni a prezzi di mercato esorbitanti, meganegozi di grandi catene nazionali. Un consumo di suolo eccezionale e un’organizzazione del lavoro dove la precarietà è la norma.

I redditi e i salari sono sempre più bassi, l’accesso agli affitti sempre più complicato, soprattutto in presenza di un lavoro precario. Migliaia di famiglie rischiano lo sfratto e molte altre, che hanno stipulato mutui, sono sull’orlo del pignoramento. La graduatoria per una casa popolare ha superato le trentamila unità. I disperati che vivono nelle baraccopoli sono in costante aumento. Per i giovani e i precari è completamente preclusa la possibilità di costruirsi un futuro, laddove la casa dovrebbe essere invece una forma di reddito indiretto.

Le riposte del governo sono ridicole: 550 milioni di euro in Finanziaria (di questi a Roma ne arriveranno 40) serviranno, forse, per risanare alloggi pubblici da destinare alle famiglie sfrattate o a rischio di sfratto. E tutte le altre? Se è vero che in Italia sono 3 milioni e 600mila i nuclei nella soglia di povertà relativa e le case popolari solo 800mila, possiamo ben dire che c’è qualcosa che non va.

Mentre l’emergenza diventava sempre più drammatica c’è chi si è arricchito. I signori del mattone hanno fatto grandi speculazioni finanziarie e le banche hanno svolto un ruolo di rilievo nella dismissione di patrimonio pubblico. Migliaia di alloggi degli enti, dell’Ater e del Comune sono stati svenduti, senza produrre nessun vantaggio per chi aveva bisogno di casa, anzi la situazione è continuamente peggiorata.

Il sindaco di questa città, leader del partito democratico e forse futuro presidente del consiglio, sta gestendo l’emergenza senza dare prospettive e respiro a chi vive il disagio abitativo. Tampona la situazione con i residence e con il sostegno all’affitto, non blocca gli sfratti con una sua ordinanza diretta, coltiva i rapporti con Caltagirone, strizza l’occhio all’Acer (associazione costruttori romani) e alle cooperative, parla di fondi etici e alloggi sociali, tollera le occupazioni perché comunque danno un tetto a migliaia di famiglie, spende i soldi dell’emergenza finanziando carrozzoni come Risorse per Roma e l’Agenzia degli affitti per gli universitari fuorisede, non ha nessuna conoscenza del proprio patrimonio residenziale abbandonato al degrado e alla capacità degli inquilini di autogestirlo e di difenderlo.

Il piano che prevede 10mila nuovi alloggi popolari non è certo un piano delle certezze. Con quali soldi e in quali aree verranno costruiti? Rischiamo nuove colate di cemento in cambio di poche case popolari? La delibera 110/05 servirà solo a governare l’emergenza o riuscirà a dare un ruolo concreto all’amministrazione comunale nelle politiche abitative cittadine?

Vogliamo sottrarre cemento alla speculazione e costruire dal basso un nuovo diritto all’abitare, inteso come bene comune da difendere e affermare. Il governo e le amministrazioni locali devono decidere se far parte del problema o della soluzione: con gli squali del mattone o con i precari, le famiglie, i giovani e i migranti.

Chiediamo

Al municipio: un tavolo di trattativa sull’emergenza abitativa e un piano per il diritto all’abitare.

Al sindaco: il blocco degli sfratti e degli sgomberi tramite ordinanza pubblica, la definizione chiara del piano abitativo comunale legato al fabbisogno reale, lo stop alla vendita del patrimonio residenziale pubblico.

Alla Regione: un finanziamento adeguato delle politiche abitative, la chiusura dell’Ater, il blocco delle vendite degli alloggi popolari, la tutela dell’ambiente e del piano paesaggistico minacciato dalle richieste dei costruttori che puntano alla deregolamentazione dei piani regolatori.

Al governo: 3 miliardi annui per affrontare l’emergenza e iniziare la programmazione di un piano di edilizia popolare all’altezza della situazione, la tassazione della rendita fondiaria, l’abrogazione della legge 431/98.


B.P.M.------->Blocco Precario Metropolitano
segui il battito precario...

>>9 NOVEMBRE 07 SCIOPERO GENERALIZZATO
APPUNTAMENTO ORE 8,30 PIAZZA SEMPIONE<<

2.11.07

RomaPrecaria: la scommessa dei bamboccioni



Precari di RFI bloccano le navi traghetto

Nuova protesta oggi dei precari di RFI. I lavoratori a partire dalle 10 sono tornati a bloccare le navi traghetto alla stazione marittima. I precari improvvisamente hanno raggiunto le invasature ed hanno impedito la partenza a quattro traghetti che si trovavano attraccati e stavano imbarcando auto e treni.
La decisione è maturata mentre i lavoratori stavano decidendo le modalità dello sciopero già proclamato per il 9 novembre. La lotta dei precari va avanti ormai da mesi ma si è intensificata nelle ultime settimane dopo la pubblicazione del bando che dovrebbe sbloccare le assunzioni. Il bando –sostengono le organizzazioni sindacali- va rimodulato nella parte che pone il limite d’età a 40 anni, escludendo di fatto la maggior parte dei precari che da anni vivono una situazione molto difficile e che ora si vedono svanire la possibilità di un'assunzione. I sindacati richiedono modifiche anche alla maggior parte dei requisiti richiesti dall’azienda dei quali pochi lavoratori sono in possesso. Il 9 novembre il bando diventerà ufficiale ed i precari rischiano di restare quasi tutti senza lavoro. Da qui la decisione stamani di avviare la nuova protesta.